Visita alla mostra “Tarquinia, una storia senza tempo”

Venerdì 15 febbraio visiteremo la mostra “Tarquinia, una storia senza tempo” di Alberto Placidoli.

Appuntamento alle 17,30 a Via del Mandrione 190 per l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro fotografico.

 

“…Per tutta la vita la fortuna m’è corsa appresso senza riuscire ad acciuffarmi. Ho vissuto come un morto: nella memoria, nella fantasia degli altri…”

Con queste amare parole si concludeva il 18 giugno 1959, la vita di Vincenzo Cardarelli, nato a Corneto Tarquinia il 1 maggio 1887, registrato all’anagrafe con il nome Nazzareno Caldarelli.

A 54 anni dalla scomparsa il poeta rivive nelle immagini del libro “Tarquinia, una storia senza tempo” che il fotografo romano Alberto Placidoli ha dedicato alla città etrusca per eccellenza e al suo illustre figlio. Con questa pubblicazione il fotografo si unisce al coro, sempre più numeroso, di coloro, concittadini e non, che vogliono restituire all’uomo e poeta Cardarelli quel valore che gli fu negato durante tutta l’esistenza di “vagabondo tra gli uomini del mondo”.

Alberto Placidoli lo ha interpretato attraverso un uso sapiente e coinvolgente dell’immagine fotografica in bianconero, a volte dura e critica, a volte dolce e poetica. Angela Di Curzio scrive nel suo testo “…la poesia e la fotografia. Due vie parallele, ovviamente diverse, ma con la possibilità di renderle sovrapponibili. Ecco che è possibile riflettere sulla capacità della poesia di farsi immagine e su come, viceversa, il fascino di una immagine fotografica possa stimolare suggestioni poetiche”. Così, attraverso un percorso ideale tra le mura, i vicoli e la campagna ai margini della città, entrano ed escono di continuo chiari riferimenti al poeta.

Conoscitore del linguaggio della fotografia l’autore ricorre spesso alla simbologia e alle figure retoriche per mettere in evidenza il rapporto di Cardarelli con la Tarquinia sognata e idealizzata, con il padre, la donna, la nostalgia, la solitudine. Cosa possono essere dunque i forti contrasti di luce o le spighe di grano frammiste alle graminacee mosse dal vento o i graffi su un muro se non simbolo e metafora della umana fragilità e debolezza dell’uomo nel mare tempestoso della vita?

Il libro, stampato in duotone in modo impeccabile dalla tipolitografia Lamberti Domenico di Tarquinia, ha il formato esterno 24,5×33 e contiene testi del critico fotografico Roberto Mutti, della storica dell’arte Angela Di Curzio e dell’esperto di fotografia analogica e digitale Maurizio Lupi, che ha realizzato il DVD che accompagnerà l’opera nelle sue presentazioni a Tarquinia, Roma e Civitavecchia. Farà da cornice alla presentazione del volume la mostra fotografica, curata da Maurizio Lupi, voluta dal Presidente della Pro Loco di Tarquinia Paola Peparello, composta da oltre metà delle 94 immagini contenute nel libro.