Il MAVNA al Centro

Il progetto, nato nell’autunno 2023, è stato realizzato in collaborazione col MAVNA (Museo Archeologico Virtuale di Narce) di Mazzano Romano. La direttrice del MAVNA Maria Anna De Lucia Brolli ha promosso con l’Associazione Fotografi Romamor la realizzazione di una mostra fotografica dal titolo “Il MAVNA al centro. Narce, ispirazioni emozionali tra paesaggio archeologico e collezioni museali” con l’intento di promuovere la realtà del museo a fini culturali e turistici. Oggetto delle fotografie sono il territorio di Mazzano Romano e i reperti archeologici del Museo Archeologico Virtuale di Narce, del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma e del Museo Archeologico dell’Agro Falisco di Civita Castellana.


È con profonda soddisfazione che Mazzano Romano celebra il progetto Il MAVNA al centro. Narce, ispirazioni emozionali tra paesaggio archeologico e collezioni museali, un’iniziativa che rende omaggio alla ricchezza storica e culturale di un territorio che racchiude memorie millenarie. Il MAVNA rappresenta da sempre un punto di incontro per la comunità e per i visitatori, un luogo in cui storia e tecnologia si fondono per riportare in vita la civiltà falisca e i segreti di Narce.

Questa raccolta fotografica ci permette di entrare in contatto con i simboli della nostra eredità culturale, narrati attraverso immagini che evocano tanto il paesaggio intatto della Valle del Treja quanto i preziosi manufatti che i musei conservano e proteggono. Grazie allo sguardo attento dell’Associazione Fotografi Romamor e alla collaborazione con il MAVNA e la sua direttrice, Maria Anna De Lucia Brolli, questi scatti rievocano il legame profondo tra passato e presente, contribuendo a rendere fruibili a tutti bellezze e testimonianze di un mondo che ha plasmato l’identità del nostro territorio.

Questo progetto fotografico non è solo una celebrazione della storia, ma una dimostrazione del nostro impegno a far rivivere il passato per le generazioni future. Auguro ai visitatori di lasciarsi ispirare da queste immagini, che ci invitano a scoprire e preservare un patrimonio inestimabile, testimone della vitalità e dell’importanza della nostra comunità.

Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa. Che queste immagini possano rafforzare il nostro senso di appartenenza e di orgoglio per il territorio di Mazzano Romano.

Nicoletta Irato
Sindaco di Mazzano Romano


Premessa

Il MAVNA al centro. Narce, ispirazioni emozionali tra paesaggio archeologico e collezioni museali.

Un’antichissima città falisca, Narce… un borgo medioevale, Mazzano Romano… un paesaggio intatto nella Valle del Treja…, sono questi i protagonisti della mostra fotografica

Un piccolo museo, il MAVNA, con le sue collezioni reali e virtuali, diventa il pretesto per riannodare i fili della storia e dell’archeologia di questo straordinario territorio, spezzati e diffusi nei vari musei in Italia e all’estero.

Immerso nella Valle del Treja alla ricerca delle tracce antiche e nella ricchezza delle sale dedicate a Narce nel Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma e in quello dell’Agro falisco a Civita Castellana, lo sguardo carezzevole dei fotografi dell’Associazione Fotografi Romamor si è soffermato su luoghi, oggetti e dettagli, fissandoli in un fotogramma in bianco e nero.

Con le sue immagini evocative ed emozionali la mostra diventa così un ponte tra i musei del Lazio custodi della memoria dell’antico centro falisco.

Maria Anna De Lucia Brolli
Direttore del MAVNA (Museo Civico Archeologico Virtuale di Narce)


Ancora una volta il MAVNA con questo catalogo riesce, anche se virtualmente, a ricomporre contesti, a ricongiungere storia e natura, a ricucire idealmente con un filo ininterrotto l’antico centro falisco di Narce, l’attuale borgo e lo splendido paesaggio della valle del Treja.
Sono passati ormai poco più di 130 anni dalla scoperta di Narce, tra Calcata e Mazzano Romano, il più importante centro del territorio dei Falisci insieme a Falerii Veteres (Civita Castellana). Era abitata da una popolazione diversa per etnia e lingua dai vicini Etruschi, Sabini e Latini, con bronzi e produzioni ceramiche caratteristiche e distintive che ancora oggi affascinano visitatori e studiosi dalle vetrine del nostro Museo. Le belle foto di questa mostra, opera dell’Associazione Fotografi Romamor, ci raccontano in modo nuovo e suggestivo questi reperti: non più fredde e neutre fotografie per scopi scientifici e di studio, ma foto in bianco e nero che colgono particolari, dettagli di un cinturone, di una coppa, di una collana, con forti contrasti e chiaroscuri che creano immagini di grande fascino e che riescono a evocare l’immagine di un popolo lontano, ancora non abbastanza conosciuto e indagato. E che oggi, come nel 1890, non ha ancora smesso di affascinare e di suscitare domande e ricerche.
I reperti dei primi scavi, intorno al 1890, vennero acquistati dallo Stato ed esposti a Villa Giulia, chiamata all’epoca “Museo falisco” o “Museo topografico delle antichità preromane del territorio falisco” nel 1892. Rimasero fino alla seconda guerra mondiale al primo piano dell’emiciclo, dove ora è collocata la collezione Castellani, e attualmente solo pochi corredi sono esposti nell’ala sud, ancora nell’allestimento Minissi. Del resto la “seconda vita” dei reperti di Narce non è stata facile: oggetto di un grande scandalo che tra il 1899 e l’inizio del ‘900 portò al declino di Villa Giulia e all’“esilio” di Barnabei, poi solo nel 1977 grazie al Soprintendente Mario Moretti i materiali non esposti a Villa Giulia trovarono una adeguata sede nel Forte Sangallo di Civita Castellana. E anche questa mostra, oggi, è un ulteriore atto di “cura” per la conoscenza e la valorizzazione del grande patrimonio falisco.

Luana Toniolo
Direttore del Museo Nazionale Estrusco di Villa Giulia


L’Associazione Fotografi Romamor è costituita da un gruppo di amici accomunati dalla forte passione per la fotografia che ognuno sviluppa in base alle proprie attitudini ed inclinazioni personali. Si va quindi dalla fotografia analogica a quella digitale, dalla fotografia pinhole alla cianotipia.

Realizzare questo progetto per il MAVNA (Museo Archeologico Virtuale di Narce), è stata per noi una grande sfida perché è stata la prima volta in cui ci siamo trovati a raccontare per immagini un popolo scomparso da millenni ed un territorio giunto fino ai giorni nostri in gran parte inalterato. Abbiamo dovuto coniugare elementi apparentemente tanto diversi tra loro, quali il paesaggio naturale del fiume Treja, i siti archeologici, il borgo medievale di Mazzano Romano ed i preziosi reperti conservati nel Museo Etrusco di Villa Giulia, in quello dell’Agro Falisco di Civita Castellana e nel Mavna di Mazzano Romano.

Il lavoro è stato stuzzicante e coinvolgente, anche se a tratti faticoso, ma sicuramente per noi gratificante.

Ringraziamo innanzitutto la dott.ssa Maria Anna De Lucia Brolli, direttrice del MAVNA, per averci offerto questa importante opportunità, e Pasquale De Bellis, che ha avuto un ruolo importante sia nella nostra partecipazione al progetto che nel farsi carico in prima persona delle mille difficoltà concrete derivanti dal doversi interfacciare con le istituzioni, in un contesto in cui la sicurezza e l’affidabilità hanno giustamente un ruolo primario.

I nostri ringraziamenti vanno anche alla disponibilità ed alla cortesia con cui siamo stati accolti dalle altre strutture museali che hanno collaborato a questo progetto, vale a dire il Museo etrusco di Villa Giulia, il Museo Archeologico dell’Agro Falisco di Civita Castellana, il Comune di Mazzano Romano e tutti gli altri enti ed Associazioni che in qualche modo hanno agevolato il nostro lavoro.

Fotografi Romamor


Le foto raccontano

Dall’intimità delle case del borgo antico lo sguardo vaga verso un paesaggio magico, dominato dal fiume e dai corsi d’acqua che hanno inciso nei millenni le alte pareti tufacee.
Il Treja scorre da secoli in queste valli, e dalle sue acque, ricche di pesci e immerse tra le verdi felci, trassero ispirazione fin dai tempi più antichi i ceramisti locali.
In questo paesaggio straordinario affiorano i resti di quella che un tempo fu l’antica Narce. I poderosi terrazzamenti dell’acropoli si ergono ancora non lontano dal fiume; i sepolcri del Cavone occhieggiano verso il visitatore che si avventura nel Parco della Valle del Treja e le tombe a camera della necropoli della Petrina guardano oltre il fiume dall’alto della rupe.
A Pizzo Piede c’è una rara tomba costruita: il sarcofago di tufo evoca nella forma del coperchio il tetto di una casa, ma è nelle vetrine dei musei che Narce si anima di vita vissuta. Nel Museo Etrusco di Villa Giulia la sepoltura di una dama dell’VIII secolo a.C. conserva intorno all’urna con le ceneri la cintura di bronzo sbalzato che evoca la veste e restituisce integrità al corpo bruciato sul rogo.
La affianca nella vetrina un’eccezionale urna in bronzo che verso la fine dell’VIII secolo a.C. ha accolto le ossa cremate di un cavaliere in armi. Rapidi scatti fotogra昀椀ci colgono nel suo corredo funebre simboli e messaggi: il signore dei cavalli, che sormonta con la sua immagine la grande tazza ornata da cerchielli, richiama il ruolo sociale del defunto. La sua spada volutamente spezzata per renderla inutilizzabile segna il passaggio dalla vita alla morte.
Appesi in origine alle pareti di una tomba a camera, grandi scudi da parata parlano al visitatore dell’altissimo livello sociale dei defunti.
E la donna falisca? Signora della casa, non disdegnava di essere alla moda. Si sarà specchiata nelle acque del fiume oltre che negli specchi di bronzo? E perché non indossare, avendone i mezzi, straordinari gioielli in oro creati dai famosi orefici etruschi, espertissimi nella lavorazione a filigrana?
Anche a Narce, come altrove, il banchetto era il cuore della vita sociale e prevedeva il consumo in comune del vino. Per questo nelle tombe si trovano veri e propri set di vasi per il rito del simposio.
E anche qui, dopo i vasi d’impasto prodotti dagli artigiani locali, ecco arrivare dalla Grecia splendide coppe figurate per bere. E tra vasi d’impasto e ceramiche figurate, le foto esposte giocano con i motivi decorativi e cercano nei vasi con lettere incise in etrusco parole sconosciute ai più, ma non ai Falisci di Narce, colti e cosmopoliti.
Le immagini narrano inoltre gli ultimi atti della lunga storia di questa grande città, quella del santuario delle Rote sul Treja ed evocano le cerimonie che hanno segnato l’abbandono dell’area sacra. Sullo sfondo nero, le chiavi di ferro, che alludono all’apertura del ventre materno per assicurare la fertilità dei suoli e la continuità della specie, richiamano la fossa sacrificale dove giacevano, mentre lo sguardo vuoto delle maschere ci ricorda che su Narce è sceso per sempre il silenzio.
E ci osservano, come riemergendo da secoli lontani, volti di uomini e di donne, e di esseri mostruosi …

Maria Anna De Lucia Brolli


1a ← 1b -↑ 1c → Ruderi della chiesa di San Nicola a Mazzano Romano. Autori: 1a, 1c Pino D’Amico; 1b Luca Guerri

2a ← 2b -↑ 2c → Antico Borgo di Mazzano Romano. Autori: 2a Pasquale De Bellis; 2b, 2c Caterina Gallina

3 – Paesaggio di Mazzano Romano. Autore Luca Guerri

4 – Sismiti a Mazzano Romano. Autore Luca Guerri

5a← Pizzo Piede V, Tb. 19(XLI), Particolare della decorazione incisa di un kantharos d’impasto. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 5b→ Fiume Treja. Autore: Pino D’Amico

6a↑ Felci a Mazzano Romano 6b↓ Contrada Morgi, Tb. 8 (LXI). Decorazione plastica dell’ansa di una brocca d’impasto. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Assunta Mezzanotte

7a← Fiume Treja 7b→ Acropoli di Narce, cinta muraria. Autori: 7a Assunta Mezzanotte; 7b Pino D’Amico

8a← 8b→ Le tombe del Cavone di Monte Li Santi (scavi 2015). Autori: 8a Guido Iraldo; 8b Carlo Viola


9 – Tomba del Cavone di Monte Li Santi. Autore Annarita Miglionico

10 Le tombe a camera della necropoli della Petrina. Autore Pasquale De Bellis

11a ← Pizzo Piede (Calcata). Sarcofago di tufo nella tomba costruita. Fine VII-inizi VI sec.a.C. 11b →I Tufi, Tb. 1(VIII). VIII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autori: 11a Luca Guerri; 11b Pino D’Amico

12 – I Tufi, Tb. 1(VIII), particolare della cintura di bronzo. VIII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Pino D’Amico

13 Petrina A, tb. 4 (XXXIV). Cinerario di bronzo. 730-720 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Pino D’Amico

14 Petrina A, tb. 4 (XXXIV). Tazza d’impasto con presa configurata. 730-720 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Assunta Mezzanotte

15a ←Petrina A, tb. 4 (XXXIV). Tazza d’impasto con ansa configurata. Particolare. 730-720 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 15b →Petrina C, Tomba degli Scudi, particolare di uno degli scudi di lamina di bronzo. VII sec.a.C. Autori: 15a Giorgio Della Rocca 15b Pino D’Amico

16 Petrina A, tb. 4 (XXXIV). Spada, dettaglio della frattura intenzionale. 730-720 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Assunta Mezzanotte

17a ← Petrina A, tb. 4 (XXXIV). Spada. 730-720 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 17b → Petrina C, Tomba degli Scudi, Scudi di lamina di bronzo. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia. Autore: Pino D’Amico

18a ← Proposta ricostruttiva dell’abito e dei monili di una dama dell’VIII sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. 18b → Petrina A, Tb. 30(XXV). Applique di lamina di bronzo. VIII sec. a.C. Civita Castellana, Museo Archeologico dell’Agro Falisco. Autori: 18a Pasquale De Bellis; 18b Pino D’Amico

19a; 19b Monte Cerreto, Tomba degli Ori. Collana con pendagli, particolari. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore Luca Guerri

20a; 20b Monte Cerreto, Tomba degli Ori. Pendente in argento dorato e fibula d’oro. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore Luca Guerri

21a ←Paesaggio a Mazzano Romano. 21b → Contrada Morgi, Tb. 3 /LXXIV) Specchio di bronzo. V sec.a. C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autori: 21a Pino D’Amico; 21b Pasquale De Bellis


22 Contrada Morgi, Tb. 8 (LXI). Brocca d’impasto, originariamente con inserti di bronzo (perduti). VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Assunta Mezzanotte

23 Kantharoi d’impasto. VII sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autore: Pasquale De Bellis

24a ← Pizzo Piede V, Tb. 19(XLI), Kantharos d’impasto, particolare. VII sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 24b → Impronte di uccelli a Mazzano Romano. Autore: Assunta Mezzanotte

25a ← 25b → Contrada Morgi, Tb. 3(LXXIV). Coppe attiche a figure rosse. Particolari. V sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autore: Pino D’Amico

26 Monte Cerreto, tb. 38. Calice d’impasto con iscrizione etrusca, particolare. VII sec. a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Autore: Assunta Mezzanotte

27 Puzzle di motivi decorativi e figure animali dall’VIII al V sec.a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autore: Pino D’Amico

28 Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Maschere fittili. III sec.a.C. MAVNA. Autore: Annarita Miglionico

29 Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Maschere fittili e chiave di ferro. III-II sec.a.C. MAVNA. Autore: Luca Guerri

30a ← Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Pozzetto sacrificale. V sec. a.C. 30b →Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Chiavi di ferro. III-II sec.a.C. MAVNA. Autori: 30a Assunta Mezzanotte; 30b Assunta Mezzanotte e Annarita Miglionico

31 Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Teste fittili. V-III sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco e MAVNA. Autori: Pino D’Amico e Carlo Viola

32a 32b – Santuario di Monte Li Santi-Le Rote. Teste fittili. III sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autore: Pino D’Amico

33a ← Monte Cerreto, tb. 31(LV), Testa di Sfinge in tufo. VI sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. 33b → Tempio Cozza-Pasqui, antefissa a testa di Sileno. V sec.a.C. Civita Castellana, Museo archeologico dell’Agro falisco. Autore: Pino D’Amico


Curatrice

Maria Anna De Lucia Brolli

Editing e publishing

Pino D’Amico

Assunta Mezzanotte

Cristiana Vazzoler

Coordinamento esterno

Pasquale De Bellis

Autori

Pasquale De Bellis

Giorgio Della Rocca

Pino D’Amico

Caterina Gallina

Luca Guerri

Guido Iraldo

Assunta Mezzanotte

Annarita Miglionico

Carlo Viola


Referenze fotografiche

Su concessione del Ministero della Cultura – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
V. Foto n.:
5a; 6b; 11n; 12; 13; 14; 15a; 15b; 16; 17a; 17b; 19+a; 19b; 20a; 20b; 22; 24a; 26; 27

Per gentile concessione della Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio – Museo Archeologico
dell’Agro Falisco e Forte Sangallo – Civita Castellana (VT)WWW
V. Foto n.:
18a; 18b; 21b; 23; 25a; 25b; 27; 31; 32a; 32b; 33a; 33b

Progetto promosso dal MAVNA nell’ambito del bando 399/2023 della Regione Lazio (L.R. 24/2019)
per la valorizzazione dei luoghi della cultura
V. Foto n.:
1a; 1b; 1c; 2a; 2b; 2c; 3; 4; 5b; 6a; 7a; 7b; 8a; 8b; 9; 10; 11a; 21a; 28; 29; 30a; 30b; 31

 

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